Hume e gli esiti scettici dell'empirismo

- nuova scena del pensiero
- esigenza di sottoporre il pensiero a un esame critico che nasce dalla consapevolezza della fragilità e incoerenza dei sistemi filosofici più accrediti
- delineare una scienza dell'uomo di carattere sperimentale (non metafisico) 
- un compito che Hume giudica più importante e urgente della stessa rifondazione della scienza della natura 
- tutte le conoscenze dipendono in modo o nell'altro dalla natura umana - utilità per progredire un tutti gli ambiti

Le impressioni e le idee

- analizza la conoscenza umana e individua due tipi di percezione:
        1. le impressioni: percezioni nel momento in cui sono attuali
        2. le idee: le immagini illanguidite delle impressioni ("riflesso" delle impressioni)
- sono frutto della medesima percezione ma in tempi diversi
- tutte le idee devono essere ricondotte alle loro impressioni originarie
- se è impossibile trovare le impressioni che hanno generato un'idea, questa in realtà non ha significato
- per esempio esistono le idee astratte della metafisica, ovvero delle rappresentazioni arbitrarie senza fondamento (anche se l'immaginazione potrebbe ricondurle ad un'impressione originaria)
- da qui Hume critica tutte le idee metafisiche perché non sono riconducibili all'esperienza percettiva
- la mente umana dipende sempre e necessariamente dalle sue impressioni (esempio: spiegare un colore ad un bambino gli diciamo un oggetto di quel colore, procurandogli un'impressione corrispondente)

Il principio di associazione tra le idee

- individua due facoltà - servono a conservare nella mente le impressioni e collegare tra loro le idee che ne derivano:
        1. la memoria: conserva l'ordine e la posizione delle idee semplici 
        2. l'immaginazione: stabilire delle relazioni tra le idee, operando con una certa libertà
- le nostre idee sono organizzate secondo schemi fissi - vige principio di associazione, ovvero l'equivalente della legge di Newton della gravitazione universale come dolce forza che stabilisce un legame tra le idee

"Una dolce forza che comunemente si impone, ed è la causa, tra l'altro, per cui le lingue hanno tanta corrispondenza tra loro"

- tra le idee è presente una certa "attrazione"
- il principio di associazione opera secondo tre criteri: somiglianza, contiguità, relazione causa-effetto

Le due tipologie di conoscenza

- i criteri associativi determinano le "idee complesse", derivate dall'unione di più idee semplici, ad esempio lo spazio e il tempo
- relazioni tra idee, ottenute derivando un'idea dall'altra, a priori, senza bisogno di ricorrere all'esperienza (riferimento principalmente alle verità matematiche, come il fatto che 2+2 fa 4, e che 4 deriva da 2+2)
- relazione tra dati di fatto - raffronto con la realtà empirica, ricorrendo alla verifica empirica, per esempio sappiamo che fino ad oggi il sole è sorto ogni giorno così partiamo dal presupposto che lo farà anche domani, ma non ne abbiamo la certezza inconfutabile
- le conoscenze sono quindi possibili ma non necessarie e si fondano sulla causalità
- la nostra esistenza è caratterizzata da poche certezze e molte probabilità

L'analisi dell'idea di causa

- tutte le conoscenze relative a dati di fatto sono caratterizzate dal principio di causalità (diventa quindi un nodo cruciale dell'indagine filosofica humiana)
- idea di causa per Hume si configura come una pura relazione tra idee ma rimanda all'esperienza
- "B" si presenta sempre dopo "A" (esempio del sasso che rompe la finestra)
- la relazione di causa-effetto quindi è la tendenza della nostra immaginazione, formata dall'abitudine, a proiettare nel futuro ciò che si è verificato con regolarità nel passato
- arbitrio salto logico che attribuiamo alla nozione di "causa" 
- commettiamo l'errore di trasformare il post hoc (dopo questo) in propter hoc (a causa di questo)
- punti fondamentali dell'argomentazione humiana:
        1. l'esperienza attesta la regolare contiguità e successione di due eventi
        2. l'immaginazione, sorretta dall'abitudine, porta a credere che il rapporto sia necessario e che, nel
        futuro, i due eventi saranno ugualmente collegati
        3. tale legame, tuttavia, esiste solo nella nostra mente, come abitudine soggettiva a collegare un
        fenomeno A a un altro fenomeno B
        4. la relazione causa-effetto non è necessaria né oggettiva, ma risiede in un'attitudine soggettiva

L'abitudine come fonte di credenza

- l'esperienza non può garantire che due fenomeni che si presentano oggi connessi tra loro lo saranno anche nel futuro
- non può offrire garanzie sull'uniformità del corso della natura 
- l'abitudine (credere nel fatto che se nel passato è successo qualcosa regolarmente è probabile che continui a succedere anche nel futuro) ci porta a ritenere che il mondo fisico sia retto da principi universali 
- spiega il collegamento che noi stabiliamo tra gli eventi
- il sapere scientifico non può darci leggi immutabili ma può classificare le regolarità già osservate e fare previsioni possibili
- dall'abitudine nasce la credenza, un sentimento naturale che ci spinge a dare il nostro assenso alle impressioni
- continueremo ad avere una costante fiducia nella costanza dei fenomeni attestati dall'esperienza 
- agiamo sulla base di credenze, ma non possediamo certezze 
- la causalità deriva dalla nostra immaginazione e dal nostro istinto per orientarci nella vita


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