Umanesimo e Rinascimento

 L'età Moderna

Ci troviamo tra il Quattrocento e il Cinquecento, periodo nel quale nascono due grandi pensieri: Umanesimo e Rinascimento, ovvero il ritorno al mondo classico e all'idea dell'uomo al centro del mondo e del cosmo, insieme alla sua libertà e dignità. Questo pensiero va a contraddire la posizione ricoperta da Dio nel pensiero del Medioevo, e quindi sostituisce Dio mettendo al centro del cosmo l'uomo con l'idea che Dio avesse affidato all'uomo il controllo sulla Terra e di tutte le sue creature. In questo modo l'uomo avrà il compito di impadronirsi dei segreti della natura attraverso lo studio e la formazione di leggi conosciute e rispettate. L'uomo viene quindi considerato artefice del proprio destino e padrone e responsabile della sua vita. 


L'Umanesimo

L'Umanesimo nasce nel Quattrocento nelle città fiorentine, più nello specifico a Firenze, città che oltretutto sfoggia anche una delle più importanti istituzioni culturali dell'epoca: l'Accademia platonica. Il termine "Umanesimo" però nasce più tardi, ovvero intorno all'Ottocento grazie agli storici del periodo. Da questo termine derivano principalmente due concetti strettamente uniti: 
- la riflessione sull'uomo e come l'uomo sia artefice della sua vita
- la nascita delle humanae litterae, ovvero non più il focus sui testi sacri e sulle autorità religiose ma lo studio delle opere degli autori classici
Nel medioevo gli uomini non avevano un grande interesse nel recuperare i documenti nelle loro vesti originarie ma cercavano principalmente di avere delle conferme alla propria dottrina e fede. Nell'Umanesimo questo concetto cambia e se prima era importante solo il contenuto ora diventa essenziale anche la forma originaria. In questo modo diventa possibile confrontare i diversi testi esistenti per poterli interpretare al meglio al fine di sapere cosa hanno davvero detto i grandi pensatori del tempo come Aristotele, Platone, Virgilio e Cicerone, ma anche riconoscere i cosiddetti falsi, ovvero false scritture con lo scopo di creare un falso fondamento giuridico riguardante la Chiesa. 
Infatti sarà proprio in questo periodo che la filologia (ovvero lo studio e ricostruzione critica dei testi) diventerà una vera e propria scienza, accurata e precisa. Grazie ad essa si diffonde in Europa la conoscenza delle lingue greche e latine. Infatti sarà proprio il latino a diventare la lingua ufficiale della nuova Europa. Questo permetterà anche la diffusione delle nuove idee umanistiche e scientifiche, anche grazie all'invenzione della stampa a caratteri mobili.


Il Rinascimento

Il Rinascimento viene collocato nello specifico nel Cinquecento e indica un profondo rinnovamento o rinascita in tutti i campi: arte, religione, filosofia e scienze. In questa epoca si rivaluta il passato e viene rappresentata una manifestazione negativa del Medioevo, ovvero un periodo visto come un'età di transizione e senza alcun reale valore culturale. I grandi pensatori dell'epoca fanno riferimento ai grandi filosofi della Grecia e comincia quindi lo studio rigoroso dei testi classici in funzione di creare un progresso pratico degli uomini e sfruttare le lezioni degli antichi per iniziare una nuova sintassi filosofica basata sulle risorse intellettuali e morali umane e sulla conoscenza scientifica. Quindi la cultura classica viene vista come uno stile di vita che ha modo di raggiungere la società civile. In questa epoca l'uomo cerca di creare e perfezionare degli strumenti che permetteranno all'uomo di risparmiare fatica e migliorare la vita civile e militare. Oltretutto, a differenza dell'Umanesimo che trova le sue origini a Firenze, il Rinascimento prevale principalmente nel resto d'Europa tra cui Francia, Paesi Bassi e Germania. Sarà proprio in Germania oltretutto a nascere la cosiddetta Riforma protestante, insieme a Martin Lutero e le celebri novantacinque tesi. Lutero mette in discussione il ruolo della Chiesa e nega il suo ruolo di mediatrice tra l'uomo e Dio. Ritiene che solo la fede possa stabilire come portare gli uomini alla salvezza evitando loro la dannazione. 
Infine in questa epoca troviamo anche una vera e propria riscoperta di due correnti di pensiero contrastanti: i platonici e gli aristotelici. Le opere di Platone vengono tradotte da Marsilio Ficino mentre anche le opere di Aristotele vengono tradotte in modo più accurato e attento per poter ritrovare l'autenticità dei suoi testi. Le due correnti però sono chiaramente divise se non persino contrapposte: da una parte troviamo i platonici che puntano alla rinascita spirituale e religiosa, mentre gli aristotelici si concentrano di più sull'approfondimento della ricerca razionale e naturalistica. 
(centri geografici: platonismo a Firenze e aristotelismo a Padova)



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