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Hume e gli esiti scettici dell'empirismo

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- nuova scena del pensiero - esigenza di sottoporre il pensiero a un esame critico che nasce dalla consapevolezza della fragilità e incoerenza dei sistemi filosofici più accrediti - delineare una scienza dell'uomo di carattere sperimentale (non metafisico)  - un compito che Hume giudica più importante e urgente della stessa rifondazione della scienza della natura  - tutte le conoscenze dipendono in modo o nell'altro dalla natura umana - utilità per progredire un tutti gli ambiti Le impressioni e le idee - analizza la conoscenza umana e individua due tipi di percezione:          1. le impressioni: percezioni nel momento in cui sono attuali          2. le idee: le immagini illanguidite delle impressioni ("riflesso" delle impressioni) - sono frutto della medesima percezione ma in tempi diversi - tutte le idee devono essere ricondotte alle loro impressioni originarie - se è impossibile trovare le impressioni che hanno generato un'idea, questa in realtà non ha signific

Il pensiero dei Philosophes

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Voltaire Lo spirito critico e la concezione religiosa - combatte per la libertà di pensiero, la tolleranza, la pace, l'abolizione dell'ingiustizia, la felicità umana - in Inghilterra apprende le idee di Locke e Newton (scappa da Parigi) - opere considerate frivole e immorali - da bruciare per non diffonderle - assunse come suo principale bersaglio polemico la Chiesa cattolica - voleva eliminarne i pregiudizi e superstizioni - credeva in Dio (non era ateo o miscredente) - Dio non ha il volto di una persona crudele con la minaccia della pena dell'Inferno  - religione non deve suscitare paure e sensi di colpa ma insegnare l'amore e la pace - posizione coerente con il deismo (pensiero religioso fondato su poche verità razionali accettabili da tutti gli uomini) - l'uomo può sapere con certezza che Dio esiste - l'esistenza di un essere superiori come autore di tutto La critica dell'ottimismo e l'accettazione della condizione umana - visione non è semplicistica

Leibniz e la metafisica delle monadi

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L'Universo come organismo vivente - Leibniz - personalità versatile e piena di interessi, dalla logica alla matematica - nasce a Lipsia nel 1646  - nel 1666 si laurea ad Altdorf vicino a Norimberga, dove intraprende nel 1667 la carriera politica - tra il 1672 e il 1676 si stabilisce a Parigi - nel 1676 prende servizio alla corte di Hannover, città in cui, dopo vari viaggi e incarichi politici, muore nel 1716 - prodigò per la pace tra i popoli e le religioni - idea dell'armonia universale (cifra di tutto il suo sistema filosofico) - insoddisfazione per il meccanicismo dominante in quel tempo - fin da giovane si interessò alla filosofia, che lui vedeva come una difesa della fede in Dio, andando contro la tendenza atea della scienza (che cercava di spiegare tutto meccanicamente facendo a meno di Dio) - pensava che la scienza avesse condotto Hobbes all'empietà = sostenere l'impossibilità della dimostrazione razionale di Dio e dell'anima - filosofia - serve a rafforzare

Hobbes e la teoria dell'assolutismo politico

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Introduzione: Lo stato assoluto - una delle personalità più singolari del pensiero moderno - vissuto in uno dei periodi instabili e sanguinosi - assertore convinto dell'assolutismo regio (concezione secondo cui al re per diritto divino spetta il potere assoluto) - compie in prima persona l'esperienza dell'individualismo e dell'aggressività di cui l'animo umano è capace (dichiara di essere "il fratello gemello della paura") - madre partorisce prematuramente per la paura dell'arrivo dell'Invincibile Armata (1588) = flotta militare approntata dal re di Spagna Filippo II nel 1587 - assiste ai fatti drammatici che colpiscono il suo paese, per esempio Rivoluzione Inglese (1628-1660; scontro tra Parlamento e sovrano, guerra civile nella quale Carlo I venne decapitato nel 1649) - 1640 Hobbes abbandona la patria per timore che le sue idee filo-monarchiche potessero suscitare dure reazioni - si rifugia in Francia, a Parigi - dopo 11 anni torna nel 1651 a Lon

Giordano Bruno

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La visione del cosmo Giordano Bruno è stato un filosofo presente nel passaggio tra Rinascimento e piena modernità. Fu colui che creò il concetto di "infinito" nel senso moderno, per poi affermare che l'universo è uno spazio infinito composto da infiniti mondi. Da questo si può desumere quindi che l'universo abbia una causa e un principio primo infinito. Esiste una mente al di sopra di tutto, ovvero Dio stesso, dal quale deriva l'infinità stessa di tutto. Dio però non è solo il mens super omnia , ma anche il mens insita omnibus , ovvero "la mente insita in tutte le cose". Da questo concetto nasce il principio razionale immanente del mondo. Parliamo quindi di un anima del cosmo che contiene tutte le idee e la materia. La materia è una massa corporea del mondo. La materia e la forma, idee e cose, non sono sostanze separate ma aspetti dell'unica sostanza universale e infinita rappresentata dalla natura divina. Questa idea viene definita come una visione

Telesio e Campanella

Telesio Nella civiltà rinascimentale comincia anche un nuovo modo di vedere la natura, che comincia ad essere esplorata con gli occhi dello scienziato per osservarla, analizzarla, formulare ipotesi e spiegazioni. Tale processo comincia con l'opera del pensatore calabrese Bernardino Telesio intitolata "La natura secondo i propri principi". In questa sua opera Telesio spiega come l'uomo non debba applicare degli schemi priori alla natura ma debba scoprire le leggi che la caratterizzano.  Per Telesio queste leggi si dividono in due forze principali: - il caldo, forza dilatante e principio di movimento - il freddo, forza condensante e principio di immobilità, ed entrambe vengono applicate alla cosiddetta materia, un sostrato fisico inerente. Secondo Telesio le forze e la materia non possono mai essere separate. Da questa unione nasce quindi la sostanza con un carattere dinamico, basata sulla generazione, trasformazione e rigenerazione.  Telesio oltretutto accusa i filosof

Umanesimo e Rinascimento

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 L'età Moderna Ci troviamo tra il Quattrocento e il Cinquecento, periodo nel quale nascono due grandi pensieri: Umanesimo e Rinascimento, ovvero il ritorno al mondo classico e all'idea dell'uomo al centro del mondo e del cosmo, insieme alla sua libertà e dignità. Questo pensiero va a contraddire la posizione ricoperta da Dio nel pensiero del Medioevo, e quindi sostituisce Dio mettendo al centro del cosmo l'uomo con l'idea che Dio avesse affidato all'uomo il controllo sulla Terra e di tutte le sue creature. In questo modo l'uomo avrà il compito di impadronirsi dei segreti della natura attraverso lo studio e la formazione di leggi conosciute e rispettate. L'uomo viene quindi considerato artefice del proprio destino e padrone e responsabile della sua vita.  L'Umanesimo L'Umanesimo nasce nel Quattrocento nelle città fiorentine, più nello specifico a Firenze, città che oltretutto sfoggia anche una delle più importanti istituzioni culturali dell'ep